lunedì 6 febbraio 2012

Vintage, che passione


Vintage


  Termine che deriva dal francese “vendenge” ( riferito al vino d’annata ) nato per sottolineare l’alto valore di una produzione che nel corso del tempo vedeva riconosciute le sue qualità.
Il suo utilizzo si è esteso a tutto ciò che comprende il costume, la moda e il design; un ruolo centrale nell’affermazione di questa moda è dato dalle riviste di settore le quali hanno contribuito a sottolinearne la tendenza dilagante.
Gli anni sessanta ne evocano lo spirito e sono divenuti portatori di collezionismo.
In questa categoria entra a far parte tutto ciò che, grazie alle doti e al suo valore iconico, continua ad essere ricercato. Dagli accessori agli oggetti d’arredo ogni prodotto può essere etichettato come “vintage” purché non sia semplicemente datato ma che continui a possedere quella dote di irrinunciabilità.
L’Italia conosce un intenso sviluppo di design industriale dopo il primo dopoguerra quando l’idea di serialità si applica ai processi di produzione, i designer italiani diventano famosi a livello mondiale nella ricerca e nella realizzazione di prototipi costituiti da oggetti e da mobili prodotti artigianalmente.
La concezione dell’arredamento cambia: non più unicamente oggetto funzionale di uso quotidiano bensì elemento ricercato, status symbol di una nuova epoca. Il protagonista è l’oggetto industriale unito al comfort che migliora la qualità della vita.
Tra gli esempi più eclatanti spicca il frigorifero dalle forme arrotondate rivisitato in maniera tale da diventare oggetto cult, la radio a cubo di una nota azienda prodotta in diverse colorazioni o ancora, gli apparecchi telefonici con grandi cornette.
E’ la celebrazione di un tempo distante ma che contemporaneamente sottolinea uno stile che ha a che fare con la sfera nostalgica di ciò che un tempo ci è appartenuto. 

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